22-01-2021
Cucitrici e punti metallici, compassi e squadre, valigie e borse per documenti, album da disegno, gomme e temperamatite, timbri e cuscinetti, agende e calendari, oltre a giocattoli, decorazioni, allestimenti per presepi. E tante matite per scrivere, per disegnare, per illustrare. Sfogliando i primi numeri de La Cartoleria, che si appresta a compiere cento anni nel 2021 - un'occasione che abbiamo deciso di celebrare con il restyling del logo della testata - troviamo innanzitutto una sostanziale affinità fra i prodotti descritti allora e quelli di cui parliamo oggi: poco sembra cambiato in questi anni di storia così densi, soprattutto ritroviamo la stessa passione per la carta e per la scrittura, la stessa curiosità sulla vita dei negozi e sulle dinamiche dei produttori, che si davano appuntamento sulle pagine della rivista allora come ora.
Troviamo anche i segni di un mondo che non c’è più o che da allora ha modificato profondamente la sua finalità: oggi per i nostri uffici non compriamo di certo la carta carbone o i duplicatori a rullo, mentre le penne stilografiche, i pennini, gli inchiostri e i calamai hanno creato negli anni un nuovo mercato, che mette insieme i nostalgici di certo tipo di scrittura con i cultori della bellezza e dell’eleganza, in cerca di oggetti raffinati ed esenti dalla volgarità dell’essere utili a qualcosa. Per scrivere tutti i giorni appariranno poi invenzioni dirompenti come la penna a sfera (brevetto depositato nel 1938), le penne a feltro o pennarelli (che cominciarono ad affermarsi dopo la seconda guerra mondiale, segno di un nuovo mondo in arrivo) e tutto ciò che deriva dall’utilizzo di nuovi materiali per il disegno e la scrittura. Scontato ma inevitabile, infine, il riferimento alla diffusione del personal computer e dell’informatica in generale, che ha trasformato tante delle nostre abitudini di scrittura e lettura: ma certamente non tutte.
Troviamo anche i segni di un mondo che non c’è più o che da allora ha modificato profondamente la sua finalità: oggi per i nostri uffici non compriamo di certo la carta carbone o i duplicatori a rullo, mentre le penne stilografiche, i pennini, gli inchiostri e i calamai hanno creato negli anni un nuovo mercato, che mette insieme i nostalgici di certo tipo di scrittura con i cultori della bellezza e dell’eleganza, in cerca di oggetti raffinati ed esenti dalla volgarità dell’essere utili a qualcosa. Per scrivere tutti i giorni appariranno poi invenzioni dirompenti come la penna a sfera (brevetto depositato nel 1938), le penne a feltro o pennarelli (che cominciarono ad affermarsi dopo la seconda guerra mondiale, segno di un nuovo mondo in arrivo) e tutto ciò che deriva dall’utilizzo di nuovi materiali per il disegno e la scrittura. Scontato ma inevitabile, infine, il riferimento alla diffusione del personal computer e dell’informatica in generale, che ha trasformato tante delle nostre abitudini di scrittura e lettura: ma certamente non tutte.

E se è facile ritrovarsi vicini alle merceologie in vendita da cento anni sugli scaffali delle nostre cartolerie, questa affinità ci risulta ancora più forte leggendo gli articoli. “Per la sacrosanta campagna contro i parassiti del commercio”, leggiamo ad esempio su un numero del 1934, si scaglia contro tutti i soggetti che forniscono materiale di cancelleria aggirando la vendita in negozio, e “mettono in cattiva luce i legittimi commercianti cartolai”. Come dire che, anche prima della nascita dell’e-commerce o delle nuove catene retail aggressive sul prezzo e poco sensibili alla qualità, i cartolai avessero già dei nemici da cui difendersi fin dagli anni Venti o Trenta. È bello poi trovare già in questi primi anni di edizioni un riferimento alle fiere come appuntamento importante per i commercianti: per esempio risale proprio al 1920 la nascita della Fiera Campionaria di Milano, altro centenario importante che fa da sfondo al nostro.
Non è questo l’unico soggetto con cui possiamo condividere il traguardo dei primi cento anni: diverse blasonate industrie produttrici di materiali di cancelleria e numerose cartolerie storiche delle nostre città hanno avviato la loro attività all’inizio del Novecento e sono tuttora con noi ad accompagnare la nostra creatività o le nostre necessità quotidiane. Diciamo che questo guardare al passato ci dà forza e orgoglio per affrontare il futuro, un domani denso di sfide: da quella ambientale, che abbiamo approfondito su questo primo numero dell’anno, alle nuove opportunità degli ambienti di lavoro trasformati dallo smart working (ne leggeremo a febbraio/marzo 2021).
Ad aprile/maggio si parlerà di “back to school” e delle soluzioni che possono aiutare studenti e insegnanti dopo le tante criticità dell’anno della pandemia. Il vasto mondo della scrittura sarà come sempre protagonista sul numero di giugno/luglio e la magia del Natale su quello di agosto/settembre. Spazio anche alle fiere internazionali di settore, ad esempio Paperworld e Big Buyer, non appena verrà confermato il calendario definitivo degli eventi. In conclusione sono orgogliosa di riprendere questo “Memento”, pubblicato ad agosto 1934, che così invita i lettori: “Ricordiamo ai cartolai che hanno a cuore il loro interesse, come la Rivista «La Cartoleria» sia per tutti e per ciascuno una preziosa guida di ottimi indirizzi, un breviario della molteplice e complessa vita commerciale della nostra categoria, una fonte di notizie sempre utili e spesso indispensabili, un conforto e un appoggio nella lotta quotidiana”.
Rimanete con noi anche per i prossimi cento anni!
Non è questo l’unico soggetto con cui possiamo condividere il traguardo dei primi cento anni: diverse blasonate industrie produttrici di materiali di cancelleria e numerose cartolerie storiche delle nostre città hanno avviato la loro attività all’inizio del Novecento e sono tuttora con noi ad accompagnare la nostra creatività o le nostre necessità quotidiane. Diciamo che questo guardare al passato ci dà forza e orgoglio per affrontare il futuro, un domani denso di sfide: da quella ambientale, che abbiamo approfondito su questo primo numero dell’anno, alle nuove opportunità degli ambienti di lavoro trasformati dallo smart working (ne leggeremo a febbraio/marzo 2021).
Ad aprile/maggio si parlerà di “back to school” e delle soluzioni che possono aiutare studenti e insegnanti dopo le tante criticità dell’anno della pandemia. Il vasto mondo della scrittura sarà come sempre protagonista sul numero di giugno/luglio e la magia del Natale su quello di agosto/settembre. Spazio anche alle fiere internazionali di settore, ad esempio Paperworld e Big Buyer, non appena verrà confermato il calendario definitivo degli eventi. In conclusione sono orgogliosa di riprendere questo “Memento”, pubblicato ad agosto 1934, che così invita i lettori: “Ricordiamo ai cartolai che hanno a cuore il loro interesse, come la Rivista «La Cartoleria» sia per tutti e per ciascuno una preziosa guida di ottimi indirizzi, un breviario della molteplice e complessa vita commerciale della nostra categoria, una fonte di notizie sempre utili e spesso indispensabili, un conforto e un appoggio nella lotta quotidiana”.
Rimanete con noi anche per i prossimi cento anni!