05-08-2024
Com’è andato il 2023 per il settore dei prodotti di scrittura? Secondo i dati rilasciati da ISTAT e ripresi da Assoscrittura, l’anno scorso si è registrato un aumento delle esportazioni pari al 2,24%, con ad esempio il comparto relativo alle penne e matite a sfera con inchiostro liquido che passa da 27.577.197 milioni di euro del 2022 a 33.974.837 milioni di euro l’anno scorso. Stabili invece le importazioni, che registrano +0,29%, passando da 267.823.932 milioni di euro del 2022 a 268.602.934 milioni di euro del 2023.
Continuando ad analizzare l’andamento annuale per singole categorie di prodotto, troviamo però un importante rialzo delle penne e matite a sfera con inchiostro liquido (+32,03%) e delle penne stilografiche (44,57%), mentre diminuisce notevolmente l’import di mine per matite e portamine (-5,68%) e pastelli e carboncini (-25,63%). Per l’export, infine, qualche segno negativo in più.
I più significativi sono sicuramente quelli relativi alle ai pennini per scrivere e punte per pennini (-54,28%), nastri inchiostratori di fibre sintetiche o artificiali (-41,77%), cuscinetti per timbri (-17,06%), penne stilografiche e altre penne (-16,90%). Le importazioni segnano dunque un andamento pressochè invariato rispetto allo scorso anno, confermando in buona sostanza il trend dell’anno scorso: un mercato italiano che produce meno in house o che ha difficoltà a competere con la concorrenza straniera, tanto che le esportazioni, pur in positivo, si vedono rallentare in diverse categorie merceologiche.
Continuando ad analizzare l’andamento annuale per singole categorie di prodotto, troviamo però un importante rialzo delle penne e matite a sfera con inchiostro liquido (+32,03%) e delle penne stilografiche (44,57%), mentre diminuisce notevolmente l’import di mine per matite e portamine (-5,68%) e pastelli e carboncini (-25,63%). Per l’export, infine, qualche segno negativo in più.
I più significativi sono sicuramente quelli relativi alle ai pennini per scrivere e punte per pennini (-54,28%), nastri inchiostratori di fibre sintetiche o artificiali (-41,77%), cuscinetti per timbri (-17,06%), penne stilografiche e altre penne (-16,90%). Le importazioni segnano dunque un andamento pressochè invariato rispetto allo scorso anno, confermando in buona sostanza il trend dell’anno scorso: un mercato italiano che produce meno in house o che ha difficoltà a competere con la concorrenza straniera, tanto che le esportazioni, pur in positivo, si vedono rallentare in diverse categorie merceologiche.